domenica 26 luglio 2009

Il mio intervento a Valledolmo.



Nel ’92 ero una bambina di circa 4 anni, troppo piccola per ricordare e capire. Oggi, a distanza di 17 anni posso dire con certezza che ricordo più io che chi potrebbe e soprattutto dovrebbe. La rabbia, il risveglio delle coscienze suscitato dal clamore di quelle stragi è svanito in fretta. Sono morti per noi, per dare a noi giovani una società più giusta, per donarci un futuro migliore. Abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo accettarlo gioiosamente, farci portatori delle loro idee, dei loro valori attuandoli nella nostra quotidianità, rifiutando tutti quei benefici o vantaggi che dal sistema mafioso è facile trarre. Siamo noi giovani che dobbiamo attuare una vera e propria campagna di sensibilizzazione sulla legalità tra noi coetanei, tra la gente che ci è vicina, divenendo noi per primi, con il nostro impegno degli esempi comportamentali per tutti gli altri, dimostrando loro che vivere nella legalità ripaga sempre. Dobbiamo riscoprire e rivalutare l’atto del voto, quale grande momento di democrazia, negando il nostro voto a persone discutibili, vicini a soggetti portatori di interessi mafiosi, grandi o piccoli che siano. Il voto è un diritto e un dovere, non è suscettibile a negoziazioni di alcun genere. Negoziare il proprio voto equivale a negoziare la propria dignità. Sono fermamente convinta che la mafia sarà sconfitta quando ciascuno di noi diverrà consapevole dell’importanza del proprio ruolo all’interno della società, perché una seria ed efficace lotta alla criminalità organizzata non può essere delegata esclusivamente alle forze dell’ordine e la magistratura ma necessita dell’impegno ordinario di tutti.Siamo noi giovani che possiamo e dobbiamo dimostrare con i fatti e non con le parole che Paolo e Giovanni vivono, vivono dentro di noi ed il nostro operato non è che lo specchiarsi delle loro idee. Il futuro è nelle nostre mani, non sprechiamolo.



Aggiungo un grazie speciale a Salvatore per la straordinaria persona che è, per l'impegno con cui conduce la sua lotta, che adesso è anche la nostra e per esser sempre vicino a noi giovani. E' un papà, un amico, un fratello, una guida, un esempio per tutti noi. E' per me una persona fondamentale e io non posso che giurargli che in questa lotta comune impiegherò tutte le mie risorse fisiche e intelletuali, non mi arrenderò mai fino al giorno in cui giustizia sarà fatta. La serata di ieri la porterò sempre nel cuore per le straordinarie emozioni che mi ha regalato.Grazie a Gioacchino Genchi per il grande esempio di umanità, integrità morale che ha dato a noi giovani. Ci ha dimostrato cos'è il senso del dovere e soprattutto che chi è a posto con la propria coscienza non ha mai nulla da temere.Ci ha dimostrato cosa significa avere dei principi, credere in dei valori e portarli avanti sempre, a qualsiasi costo, indipendentemente dalle conseguenze.Un grazie speciale a queste due straordinarie persone, la loro vicinanza mi emoziona e mi spinge a fare sempre di più e meglio. Vi voglio davvero bene, di cuore.


Valentina Culcasi


venerdì 24 luglio 2009

Tre giorni indimenticabili.....





Paolo vive.
Questo lo slogan, il grido, il sentimento della manifestazione a Palermo, esattamente come ha ribadito Salvatore nell’intervento di apertura della giornata del 19 luglio. Paolo vive e continuerà a vivere in noi e con noi grazie a tutti coloro che gli hanno riservato un posticino speciale nel loro cuore e si impegnano, ancor prima con i fatti che con le parole, a dare un seguito al gran patrimonio culturale e morale eriditato dal nostro giudice.
Quest’anno per la prima volta tutti i “pezzetti” di Paolo sparsi per l’ Italia si sono ritrovati, tutti insieme , in via D’ Amelio pronti a riappropriarsi di ciò che ingiustamente gli è stato sottratto. Per la prima volta è stata risparmiata la consuetudinaria passerella delle autorità. Quest’anno vi hanno rinunciato a priori, temendo una certa, seppur pacifica, contestazione. Hanno avuto paura, hanno avuto vergogna. Vergogna di mentire ancora una volta, vergogna di ribadire delle sempre più palesi bugie. Chi c’era al castello Utveggio il 19 luglio 1992? Come faceva Contrada a sapere, solo dopo pochi istanti della riuscita l’attentato, quando ancora l’Italia non aveva nemmeno capito cosa fosse successo? Perchè il prefetto Iovine ha lasciato giacere in un cassetto il provvedimento che richiedeva l’istituzione della zona rimozione in via D’ Amelio? Come si può assolvere il cap. Arcangioli dopo che, con passo spedito e sicuro si allontanava da via D’ Amelio con in mano la borsa contenente l’ agenda rossa di Paolo? Dov’è finita quell’agenda? Come fa Mancino, oggi presidente del Csm, ad affermare di non ricordare di aver incontrato Paolo Borsellino il 1 luglio 1992, come testimoniato dal pentito Mutolo e dall’agenda grigia dello stesso Paolo?
Domande scomode, imbarazzanti, ma non certo quanto le verità annesse e omesse.
Ho letto di una manifestazione flop, da parte di una stampa sempre più asservita al potere che quando non può occultare le notizie allora le mistifica. Ho letto di una manifestazione non riuscita, di una via D’ amelio vuota… Tutto falso!
Hanno finto di non vedere perchè faceva comodo così, a loro ed ai loro capi. La manifestazione innanzitutto è riuscita nel suo intento principale, ossia quello di impedire l’ennesime profanazione di un luogo sacro per tutti noi. Siamo riusciti a proteggere con la sola forza dei nostril corpi, delle nostre idee il nostro giudice dalle insulse ed ipocrite passerelle istituzionali.
Si, è vero, c'era poca Palermo, c’erano pochi siciliani. Questo fa male. Fa male vedere che proprio coloro che hanno subito sulla loro pelle questa grande perdita non c’erano. Hanno già dimenticato? Dov’è finita tutta quella gente che il giorno dei funeral di Paolo sfogava tutta la sua rabbia contro tutti i politici accorsi a Palermo? Dov’è finita quella gente, che proprio in quel giorno, invocava il nome di Paolo, quasi come ad implorarlo di non lasciarli da soli? Dove sono??? Paolo non li ha mai abbandonati, lo stesso non si può dire di loro. Domenica non c’erano a invocare il loro giudice, non c’erano a ricordarlo. Da Palermo ci si aspettava una forte risposta che purtroppo non c’è stata, o quanto meno non è stata adeguata. E allora il colore rosso che ha caratterizato la manifestazione, oltre ad esser il colore dell’agenda sottratta al nostro giudice, è anche il colore di cui Palermo si è voluta spontaneamente vestire in questo doloroso giorno, il colore rosso della VERGOGNA.
C’era però l’Italia, l’ Italia onesta che non dimentica, l’ Italia che non abbassa la testa ma resiste.Eravamo in tanti, giunti da ogni parte d’ Italia, gente straordinaria che ha sfidato il caldo e la fatica, ha rinunciato ad impegni personali, ha preso permessi da lavoro, ha accantonato lo studio per poter esser vicino al suo giudice. Abbiamo condiviso gioia, commozione, rabbia. Abbiamo urlato la nostra sete di verità e giustizia, ci siamo uniti e abbiamo fatto una solenne promessa al nostro giudice: non ci arrenderemo mai finché giustizia non ti sarà resa!
Il 19 luglio 2009 è stata una data importante, la data di un nuovo inizio, di una nuova resistenza che parte proprio da quel luogo in cui si cercò di uccidere la speranza.
Ringrazio tutti coloro che hanno donato alcuni giorni della loro vita al nostro giudice, porterò tutte queste persone nel mio cuore, certa di rivederli lungo questo cammino verso la verità e la giustizia.Li ringrazio per ogni sorriso che mi hanno donato, per ogni lacrima che mi ha rigato il viso, per ogni abbraccio che mi ha fatto sentire meno sola.
Grazie ad ogni persona meravigliosa che ha permesso che tutto ciò fosse indimenticabile.
Infine, un ringraziamento speciale va a colui che, facendosi portavoce delle idee di Paolo, è divenuto l’artefice di questi splendidi tre giorni dedicati al nostro giudice e ad i suoi angeli custodi.Momenti inscordabili che hanno lasciato nel profondo di ognuno di noi tracce indelebili e una certezza: mai permetteremo che tutti gli sforzi ed i sacrifici sostenuti da questo grande uomo siano stati vani….
Grazie Salvatore per tutto quello che hai fatto, fai e farai. Noi ti saremo accanto, SEMPRE!

Valentina Culcasi.

domenica 12 luglio 2009

18, 19, 20 luglio 2009: una presenza per una nuova Resistenza!




Il programma definitivo della manifestazione organizzata al comitato cittadino "19 luglio 2009".

Sabato 18 luglio
Ore 15:00 - via D'Amelio: partenza della "MARCIA DELLE AGENDE ROSSE" verso il castello Utveggio
Ore 20.30 - Facoltà di Giurisprudenza, via Maqueda n°172: Dibattito “I mandanti impuniti” organizzato dalla rivista ANTIMAFIADuemila. Interverranno: Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Giuseppe Lumia, Luigi de Magistris, Giorgio Bongiovanni, Gianni Barbacetto.


Domenica 19 luglio
Ore 8:00 - via D´Amelio: presidio fino alle ore 16.40 con interventi di giornalisti, associazioni e cittadini
Ore 16:55 - Minuto di silenzio
Ore 17:00 - Marilena Monti recita GIUDICE PAOLO
Ore 18:30 - Partenza del corteo da via D´Amelio verso il quartiere Kalsa passando per i luoghi dov´è cresciuto Paolo Borsellino con arrivo a P.zza Magione
Ore 21.30 - P.zza Magione: recital di Giulio Cavalli. Esibizioni di Mario Crispi, Marilena Monti, Angela Rizzo e Laura Spacca


Lunedì 20 luglio
Ore 9:00 - Palazzo di Giustizia: presidio di solidarietà ai magistrati




ALTRE INIZIATIVE
Sabato 18 luglio, ore 22.00 - via D´Amelio: Veglia a cura dell´AGESCI

Domenica 19 luglio, ore 18.00 - caserma Lungaro: "Sulla rotta della legalità: risultati, problematiche, progetti e legislazione" a cura del "Comitato 19 luglio" e SILP

Domenica 19 luglio, ore 20.30 - p.zza Vittorio Veneto: fiaccolata con arrivo in via D´Amelio. A seguire (ore 22.00) spettacolo di teatro, il tutto a cura di Azione Giovani.

Esserci è un imperativo morale!

venerdì 26 giugno 2009

Dott. Genchi tenga duro

"...che bella questa foto!!! Io voglio vederlo sempre così... sempre felice.... Dott. Genchi le voglio un mondo di bene!"



Che stupida...mi ero pure illusa....Credevo che la Giustizia non avesse completamente affossato la testa nella sabbia.



Si mi ero illusa ieri alla notizia della prima conferma del dissequestro da parte della Cassazione, credevo davvero potesse rivedersi un barlume di Giustizia in Italia.....illusioni.Poi stamani l'aria si fa pesante, il pg di Cassazione Eugenio Selvaggi si sveglia col piede storto e chiede ai giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte l'accoglimento del ricorso della procura della capitale contro l'ordinanza con cui il riesame aveva annullato il sequestro degli atti. In serata arriva la notizia cui inizialmente rifiuto di credere: i giudici della sesta sezione penale hanno ritenuto di confermare il dissequestro di copia dell’archivio riguardante i tabulati che si riferiscono a utenze dei servizi segreti, confermando però il ripristino del sequestro di copia dell’archivio con riferimento ai tabulati delle utenze telefoniche di parlamentari. In più hanno deciso un annullamento senza rinvio, giusto per mettersi ancor più al sicuro.


E' difficile spiegare la rabbia, la disillusione, il dolore, l'amarezza per quanto sta accadendo al Dott. Genchi. Mi domando cos'altro dovrà sopportare ancora quest'uomo per aver avuto la sola colpa di poter smascherare gli altarini del potere. Mi domando come possa sentirsi oggi un uomo delle Istitituzioni, quale il Dott. Genchi è, ad esser tradito, pugnalato da coloro che quelle Istituzioni le occupano indegnamente.


Se una persona si rende colpevole di qualcosa riesce al affrontare le tristi conseguenze che da questo ne derivano con la consapevolezza di chi è cosciente della propria responsabilità. Ma come può sentirsi una persona che, consapevole della propria innocenza, è costretto a subire queste ingiurie, sofferenze, ingiustizie? Chi lo risarcirà di tutto il tempo e la salute persa a causa delle colpe di terzi, che attraverso una giustizia senpre più ad personam cercano di coprire? Questi criminali avranno mai il coraggio di andare dal Dott. Genchi e chiedergli umilmente scusa per tutto il dolore a lui ingiustamente cagionato?


E noi possiamo stare ancora a guardare mentre uccidono una delle migliori persone, dall'inaudità professionalità e competenza, che questo paese ha. Altrove farebbero a gara per avere un Dott. Genchi come consulente delle procure, in Italia si fa a gara a distruggerlo.Allora dobbiamo esser noi ad alzare la voce, a correre incontro ad un uomo che può definirsi un vero servitore dello Stato.


.....Continuo a pensare al Dott. Genchi, a come possa sentirsi in questo momento... non riesco a sopportare che un innocente debba subire questo martirio ed i suoi assassini continuino ad operare indisturbati la distruzione di questo paese.Caro Dott. Genchi, tenga duro più che mai, non molli e non si lasci prendere dallo sconforto. Io sono pronta a lottare al suo fianco, insieme a tutta le gente onesta che ha potuto apprezzare il suo grande esempio di umanità e legalità, vera e propria acqua nel deserto di questi tempi.
Dott. Genchi, se le stanno facendo tutto questo è perchè la temono, iniziano a sentir tremare le loro poltrone... Non ci stia male, non lo merita...Piuttosto ci rida su, lo prenda come un tributo al serio e onesto lavoro da lei svolto... E non dubiti, Giustizia verrà fatta...... Non permetteremo che continuino a farle del male, glielo prometto.


Le voglio bene!



VALEntina
passaparola