mercoledì 18 febbraio 2009


“Che le cose siano così’, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.”Giovanni Falcone.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano uomini semplici, “normali”:amavano il diritto, la giustizia,volevan cambiare le cose. Sono stati uomini straordinari, perché hanno fatto ciò che tutti noi solitamente non facciamo: semplicemente avere coraggio. Non erano super eroi ma sono stati fuori dal comune, perché hanno avuto il coraggio di fare ciò che la maggior parte di noi non vuole più fare. Pagare il prezzo delle proprie scelte.Allora questi uomini “normali “ hanno deciso di pagare il prezzo più alto, ovvero donare la propria vita per avere il coraggio di esprimere un’idea: l’idea di una giustizia garante dei diritti degli oppressi, dei prevaricati, l’idea di una giustizia che, per definizione, non è un’entità fisica ma agisce attraverso l’ armatura di coloro che decidono di indossarla. Ciò su cui dobbiamo riflettere è l’enorme attenzione che attribuiamo alle cose superflue e, nel contempo, la noncuranza che nutriamo per uomini che fanno o hanno fatto qualcosa di concreto per le nostre vite, donandoci qualcosa che, purtroppo, oggi non è apprezzabile, perché non è materiale: la libertà. La straordinarietà di questi uomini sta nel fatto che hanno donato la loro vita a tutti noi senza chiedere nulla in cambio. Sapevano benissimo cosa sarebbe successo a breve, avevan paura,nostante all’apparenza sembravano sereni come se nulla potessi scalfirli. La loro potenza nasceva dal fatto che avevano deciso liberamente che quel destino era il loro prezzo, l’unico da pagare per non sentirsi sconfitti, l’unico che li facesse sentire liberi di essere quello che volevano essere:armi in mano alla giustizia. Penso che se Paolo Borsellino, Giovanni Falcone avessero potuto scegliere di tornare indietro e ricominciare tutto da capo, garantendosi una vita più tranquilla per loro e per le loro famiglie, comunque avrebbero deciso di fare le stesse cose. Quindi, la loro forza risiede nel fatto che hanno accettato, non con rassegnazione, ma con fierezza, il prezzo della loro scelta, non chiedendo in cambio nulla . Eppure, ne avrebbero avuto pieno diritto.
Ogni cittadino dovrebbe chieder loro perdono:
PERDONO,perchè li abbiam lasciati da soli quando combattevano anche per noiPerdono, perché non siamo scesi in piazza a manifestare contro lo Stato che li abbandonava.Perdono, perché li abbiamo lasciati da soli a combattere contro la nostra indifferenza.Perdono, perchè siamo costretti a santificarli da morti quando avremmo dovuto idolatrarli da vivi.Perdono, perché non abbiamo impedito che morissero.Purtroppo non ho potuto dire loro grazie per avermi fatto credere nella Giustizia, nella libertà e che le cose si cambiano solo se si vuole veramente cambiarle .Io non riesco a non pensare a loro, anche se non li ho mai conosciuti personalmente. Ancora grazie a loro perché se oggi tento di capire la persona che voglio diventare lo devo soltanto al fatto che vi sono uomini come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino che mi chiedono continuamente di interrogarmi su quale sia il mio sogno, su quale sia il prezzo che voglio pagare ed infine, chiedo a loro, che ci guardano dal regno dei giusti, di perdonare tutti noi.
Vorrei questo messaggio potesse entrare nel cuore di ogni italiano per non uscirne mai più. Vorrei venisse resa Giustizia a questi uomini straordinari. Ma soprattutto vorrei esaudire il sogno di Paolo: fare di questa terra un paese bellissimo. E’ un nostro dovere nei suoi confronti, starà a noi avere il coraggio di pagare il prezzo delle nostre scelte, per rendere questi uomini immortali e per porre i principi che da loro abbiamo appreso alla base della nostra vita, del nostro Stato.

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